Storia del Club
BREVE STORIA DEL ROTARY CLUB BOLOGNA SUD
Il 20 Maggio 1975 il Club si costituì in forma provvisoria e tenne la sua prima riunione il 4 Giugno 1975 all’Hotel Baglioni, alla presenza dei Presidenti dei due Club padrini: il R. C. Bologna Est e Bologna Ovest.
La consegna della “Carta” costitutiva avvenne il 30 Giugno 1975, alla presenza del Governatore Luigi Socini Guelfi.
Primo Presidente venne nominato Giorgio Giorgetti.
Il 20 maggio 2015 il Club ha festeggiato i quarant’anni di attività.
Tra le cariche rotariane rilevanti rivestite dai soci del club citiamo il Notaio Augusto Turchi, Governatore nel 1999-2000 e Franco Venturi, Governatore nel 2016-2017.
Nel corso degli anni il club si è impegnato in diversi service di non trascurabile significato. Tra questi vanno ricordati quelli in Africa, che erano seguiti dal compianto socio prof. Leonardo Giardina e che, al momento, sono stati interrotti per l’impossibilità di seguire in loco la loro realizzazione e, conseguentemente, di garantire il regolare impiego delle somme stanziate.
Da tempo, inoltre, il club è impegnato in attività umanitarie a favore della popolazione della regione di Salto, in Uruguay, in stretta collaborazione con il Rotary club locale. Questa attività viene seguita dal club mediante l’opera sul posto del socio Tomaso Zappoli Thyrion che riferisce puntualmente al club documentando rigorosamente l’attività svolta.
La storia del Club è ampiamente narrata nella apposita sezione del sito in rete; in questa sede si ritiene di limitarsi a proporre una breve sintesi di quanto il Socio fondatore Gianluigi Coltelli racconta in quella sede.
Nel 1974 il Dott. Gianluigi Coltelli fu chiamato dall’Ing. Arnaldo Menarini (Presidente del R.C. Bologna Est), a tenere presso quel Club una relazione sulla sua attività di gioielliere. Solo l’anno successivo comprese il vero motivo di quella chiamata. Nei primi mesi del 1975 gli fu infatti recapitata una domanda di iscrizione ad un Club di cui non conosceva l’esistenza, appunto il Bologna Sud. E vi era un valido motivo per non conoscerlo, in quanto il Club stesso era ancora in … fieri cioè ancora in via di costituzione. Solo allora capì come la relazione tenuta l’anno prima fosse stata una specie di esame di ammissione.
In seguito ebbe poi modo di sapere che due Clubs, il Bologna Est e il Bologna Ovest, avevano deciso la costituzione di un nuovo Club, appunto il Bologna Sud, e conseguentemente di cedere una porzione del loro “territorio”, esattamente un triangolo che partendo dal centro di Bologna e passando per le Porte Saragozza e Santo Stefano arrivava fino ai confini della Provincia. Quello sarebbe stato il “territorio” del Bologna Sud, dove i soci del nuovo Club avrebbero dovuto risiedere o avere la loro attività, con solo qualche tolleranza per chi risiedeva od operava nel centro storico. Primo Presidente del Club fu Giorgio Giorgetti (bancario). Gli unici di questa compagine ad avere qualche pratica di Rotary erano il Presidente Giorgetti, in quanto già rotariano nelle … ex colonie (condirettore del Banco di Roma, proveniva dal Club di Addis Abeba) e Benfenati, già rotariano a Imola. Furono quattro mesi intensi, da Febbraio a Maggio, mesi nei quali il Consiglio Direttivo si riunì spesso (in una saletta dell’Hotel Baglioni) per definire il Regolamento del Club, le quote associative, i progetti e l’attività futura,
con il costante ausilio dell’Ing. Arnaldo Menarini, delegato ufficialmente dal Governatore alla costituzione del nuovo Club e di alcuni soci dei Club padrini.
ORIGINI E STORIA DEL CLUB NEL RICORDO DI UNO DEI SUOI FONDATORI
Premesso che nel lontano 1974 ero stato chiamato dall’Ing. Arnaldo Menarini (Presidente del R.C. Bologna Est nonché genitore del futuro rotariano e mio amico carissimo Marcello), a tenere presso quel Club una relazione sulla mia attività (di gioielliere), fu solo l’anno successivo che compresi il vero motivo di quella chiamata.
Nei primi mesi del 1975 mi fu infatti recapitata una domanda di iscrizione ad un Club di cui non conoscevo l’esistenza, appunto il Bologna Sud. E vi era un valido motivo per non conoscerlo, in quanto il Club stesso era ancora in … fieri cioè ancora in via di costituzione. Solo allora compresi come la relazione tenuta l’anno prima fosse stata per me una specie di … esame di ammissione.
In seguito ebbi poi modo di sapere che due Clubs, il Bologna Est e il Bologna Ovest avevano deciso la costituzione di un nuovo Club, appunto il nostro Bologna Sud, e conseguentemente di cedere una porzione del loro “territorio”, esattamente un triangolo che partendo dal centro di Bologna e passando per le Porte Saragozza e Santo Stefano arrivava fino ai confini della Provincia. Quello sarebbe stato il “territorio” del Bologna Sud, dove i soci del nuovo Club avrebbero dovuto risiedere o avere la loro attività, con solo qualche tolleranza per chi risiedeva od operava nel centro storico.(Quella relativa al “territorio”, come l’altra regola, piuttosto rigida, circa la “classifica” di un Socio possono oggi apparire piuttosto astruse, ma allora erano rigorosamente osservate.)
Firmata la domanda di ammissione, alcuni di noi furono convocati presso una sala dell’Hotel Baglioni: io ero tra quelli. Mi trovai con altri sette signori (tre per fortuna li conoscevo) a discutere di statuti, regolamenti, piani e progetti, essendo stati noi tutti ampiamente forniti di stampati da studiare per la costituzione del nuovo Club, le cui cariche erano già state decise dai Clubs padrini: Presidente Giorgetti (bancario), Vice Presidente Benfenati (Industriale), Segretario Coltelli (il sottoscritto, commerciante), Tesoriere Selli (bancario), Consiglieri Barcelloni Corte (industriale), Menarini (costruttore), Rocco di Torrepadula (industriale). Gli unici di questa compagine ad avere qualche pratica di Rotary erano il Presidente Giorgetti, in quanto già rotariano nelle … ex colonie (condirettore del Banco di Roma, proveniva dal Club di Addis Abeba) e Benfenati, già rotariano a Imola,.
Per mia fortuna, ma certamente anche per la fortuna del Club, in molti tra i Soci fondatori eravamo più o meno coetanei e già ci conoscevamo, il che significò da subito una maggiore facilità di collaborazione e comprensione. Sapemmo poi che ciascuno di noi aveva un suo presentatore tra i membri dei due Clubs padrini, cosa ancora oggi verificabile dalle domande di affiliazione conservate nell’archivio.
Furono quattro mesi intensi, da Febbraio a Maggio, mesi nei quali il Consiglio Direttivo si riunì spesso (in una saletta dell’Hotel Baglioni) per definire il Regolamento del Club, le quote associative, l’assunzione di un impiegato (il mitico Cav. Guidotti, papà dell’attuale altrettanto mitica Giovanna), i progetti e l’attività futura.
Davanti a noi due date importanti: quella della prima conviviale ufficiale, in cui avremmo finalmente conosciuto tutti gli altri Soci, fissata per il 4 Giugno presso l’Hotel Baglioni, e quella della consegna della “Carta” costitutiva (30 Giugno 1975), questa alla presenza del Governatore e di varie autorità cittadine, con tutti i Clubs bolognesi riuniti.
Un dilemma futile, ma che ricordo lungamente dibattuto riguardò l’abbigliamento del 30 Giugno: smokingo no ?
In questo percorso di avvicinamentoMalgrado la presenza del Governatore (Socini Guelfi) decidemmo giustamente per il no. Scelta appropriata in quanto la sera fatidica c’era un caldo asfissiante, oltre 30 °C, ed eravamo quasi in trecento seduti in tavoli lunghissimi che percorrevano in lunghezza tutta la rotonda del Nonno Rossi. Un allestimento che poi non si è mai più ripetuto.
Non fummo però abbastanza lungimiranti, e di quella serata fondamentale non è rimasta purtroppo alcuna memoria fotografica, così come di moltissime altre splendide riunioni successive, che invece avrebbero dovuto essere immortalate a memoria futura.
Al traguardo il massimo ausilio ci venne da alcuni soci dei Club padrini: ricordo in particolare l’Ing. Arnaldo Menarini, delegato ufficialmente dal Governatore alla costituzione del nuovo Club, poi Luciano Chili (fratello del nostro socio Danilo) il Rag. Massari, il Prof. Amorati, il Comm. Gravano, l’Ing. Del Terra e il Comm. Deserti: sempre presenti alle nostre prime conviviali, seppero introdurci nell’etica rotariana come solo dei grandi maestri sanno fare.
Un bel ricordo della serata del 4 Giugno 1975 è costituito dalla testimonianza di Emilio Vivaldi, Presidente del Club nel suo secondo anno di vita pubblicata nel numero commemorativo del decennale del Club: Non vi appare il lavoro preparatorio sopra descritto per l’unico motivo che Emilio, non essendo membro del C.D. non vi aveva partecipato.