Nardo Giardina
Medico e musicista, socio del nostro Club e Presidente nel 1984-1985, ha interpretato con costruttiva originalità e generosità entusiasta l’autentico spirito di servizio rotariano.
Nardo Giardina
Nardo Giardina ha interpretato con costruttiva originalità e generosità entusiasta l’autentico spirito rotariano di servizio rotariano.
In un’intervista rilasciata al Notiziario del Club Suor Laura Girotto, fondatrice della Missione salesiana Kidane Mehret di Adwa in Etiopia e socia onoraria del R.C. Bologna Valle dell’Idice, così ricorda i tanti service, tra cui la potabilizzazione dell’acqua, che nella sua Missione sono stati realizzati dal Rotary con l’intervento di Nardo Giardina. “È mancato pochi giorni prima di tornare”, ricorda suor Laura, testimone dei frequenti viaggi ad Adwa di Nardo, e parla del suo appoggio per la realizzazione dell’ospedale presso la Missione, opera che per essere completata necessita ancora di molti aiuti. Il problema dell’Africa non si risolve con la carità, non con l’assistenzialismo, che certo sono necessari – prosegue suor Laura –, l’assistenzialismo deve coprire l’emergenza, non deve essere la regola. Bisogna far sì che questa gente non sia costretta a scappare per salvarsi la vita, e creare nel loro paese le condizioni di lavoro e di salvaguardia della salute. In venticinque anni ad Adwa abbiamo perso il 13% di bambini e mamme, che da noi si sarebbero potuti curare tranquillamente. Qui, noi salesiani, prima ci siamo dedicati all’educazione, poi però queste persone bisogna anche tenerle in vita: Nardo capiva, da medico, questo problema e ci sosteneva nel progetto dell’ospedale. Una figura di spessore eccezionale, tanto intelligente e tanto umano. Ricordo una sua lezione di prevenzione dentale fatta a suon di musica dove insegnava a 1500 bambini, seduti in palestra, come spazzolarsi i denti (con gli spazzolini forniti dal prof. Francesco Lo Bianco, dentista e grande amico di Nardo, cui lo univa la comune passione per la musica). Ci ha anche regalato le trombe e sarebbe venuto ad insegnare ai miei ragazzi a suonarle e a formare una piccola orchestra, perché aveva capito che non basta dare solo pane, che l’educazione e il bene coinvolgono tutta la persona, e questo include la bellezza di cui anche la musica fa parte. Non mi stupirei che in paradiso stesse organizzando un’altra delle sue band, introducendo accanto ai cori angelici anche il jazz… e certamente gli angeli si divertiranno un sacco…!